La Cosa2 e Sinistra Repubblicana


Alle elezioni politiche del 1994 la "gioiosa macchina da guerra", termine coniato da Achille Occhetto in quella occasione e riferito alla coalizione di sinistra, denominata Alleanza dei Progressisti, che si era contrapposta al raggruppamento centrista dell'ex Democrazia Cristiana (il Patto per l'Italia) e al nascente centro-destra (Polo delle Libertà) di Silvio Berlusconi, fallì il suo obbiettivo.

Nel PDS, il partito nato dalla mutazione genetica del PCI nella cosiddetta "svolta della bolognina" e sancito nel  XX congresso svolto a Rimini il 31 gennaio 1991, s'intensificò il dibattito su quale ruolo svolgere e come rapportarsi nei confronti di altre culture che si ispiravano all'ideologia del socialismo democratico, dandosi una svolta in chiave moderna, eliminando i riferimenti ad un comunismo deteriorato dall'età.

Con l’ascesa di Massimo D’Alema, si spostò ancora più verso posizioni liberali e liberiste: il governo Prodi, sorto nel ’96, avrebbe inaugurato un’imponente opera di privatizzazione delle industrie italiane a partecipazione statale. A Firenze, nell' assemblea degli "Stati generali" convocata dal 12 al 14 febbraio 1998, il PDS era diventato DS e componente maggioritaria dell’aggregazione prodiana dell’Ulivo. Spariva del tutto la falce e martello dal simbolo, rimossa anche come cimelio storico, e si chiudeva definitivamente con la tradizione comunista.

Il 13 febbraio 1998, agli "Stati Generali" di Firenze, "Sinistra Repubblicana", fondata da Giorgio Bogi, Giuseppe Ayala e Libero Gualtieri,  confluì nei Democratici di Sinistra, assieme alla Federazione Laburista, al Movimento dei Comunisti Unitari, ai Cristiano Sociali, ai Riformatori per l'Europa e ad Agire Solidale. Divenne così un "socio fondatore" dei Ds.

Questi brevemente i passaggi più significativi della situazione che determinò l'ingresso della Sinistra Repubblicana nel Democratici di Sinistra.

Tornando alla "mia storia", ricordo che pochi mesi prima che si svolgessero gli "Stati Generali" venni contattato dal senatore Duva, esponente repubblicano milanese, per il progetto di ricostituire una rete lombarda di ex repubblicani per dare sostanza e spessore politico a "Sinistra Repubblicana". Mi recai ad una riunione nel suo studio di Milano e incontrai tanti amici con i quali avevo condiviso gli anni della mia militanza nel PRI. Duva, dopo averci ragguagliato sulle iniziative in preparazione, mi chiese di occuparmi della zona di Bergamo, svolgere il compito  di referente locale e avviare formalmente i contatti con il PDS provinciale in modo che Sinistra Repubblicana figurasse, sin dall'inizio, un soggetto politico presente e attivo sul territorio.

Erano trascorsi quasi dieci anni dalla mia uscita dal PRI e nel frattempo, tra risultati elettorali negativi, scissioni nel Partito, sfiducia nella politica e nei partiti tradizionali a causa dei sempre più frequenti scandali scoperti dalla magistratura, era difficile ricostituire anche localmente un gruppo con un minimo di entusiasmo e di passione politica.

Mi attivai e nell'arco di un mese, raccolsi una decina di persone a loro volta disponibili a rimettersi in gioco sostenendo il lavoro che stavano svolgendo Bogi, Passigli e Duva, a livello nazionale e regionale.

Al PDS, in verità, si aspettavano il nostro coinvolgimento, così come aspettavano il sottoscritto quale rappresentate di questa componente. In tutti gli anni in cui avevo svolto, anche all'interno di Bergamo Democratica, un ruolo attivo, avevo sempre sottolineato la mia provenienza culturale e politica: ero conosciuto, in città, come: "Sangalli, il repubblicano".

Si costituì un Comitato paritetico al quale parteciparono i rappresentati, presenti sul territorio, dei Laburisti, Comunisti Unitari, Cristiano Sociali, Riformatori per l'Europa, Sinistra Repubblicana e rappresentanti della  Segreteria Provinciale del PDS per stabilire i criteri di adesione e i ruoli di garanzia. Il programma del nuovo soggetto politico sarebbe stato deciso nell'ambito della prevista assemblea degli "Stati Generali" di Firenze.

Dal Regionale fui indicato come "delegato" per Firenze e venni ragguagliato sui principali temi e richieste che Sinistra Repubblicana avrebbe posto durante i lavori assembleari.

Il pomeriggio del giorno 11 febbraio, io e mio fratello Carlo, partimmo in camper per Firenze. Al mattino successivo eravamo presenti, puntuali, alla manifestazione. L'entusiasmo per l'iniziativa e la grande partecipazione dei delegati e del pubblico, sulle gradinate, era tangibile. Incontrai amici che non vedevo da anni e con loro scambiai impressioni sul futuro lavoro che ci attendeva tra i quali, la sera a cena sui colli fiorentini,  l'amico Valsecchi di Lecco,

Iniziò in questa atmosfera la mia rinnovata "vita politica" all'interno di questo soggetto politico: i Democratici di Sinistra.

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