Elezioni amministrative 1980



Con questo successo iniziammo gli incontri con le altre forze politiche cittadine per esprimere le nostre opinioni rispetto alla formazione di una maggioranza consiliare che modificasse il clima di conservatorismo locale ponendo come obiettivo una Giunta di centro - sinistra con il coinvolgimento del PSI. Sostanzialmente il quadro politico non si era modificato di molto, La DC mantenne la maggioranza relativa con 25 consiglieri, i Socialdemocratici calarono da 3 a 2 consiglieri. Nel quadro nazionale, nel frattempo, erano sempre di più i Comuni che si affidavano al coinvolgimento del PSI nella formazione delle Giunte locali, rimuovendo le acque paludose delle gestioni monocolori e conservatrici democristiane.


Iniziammo i sondaggi con i Socialisti bergamaschi ponendo il nostro progetto alla Segreteria Provinciale socialista guidata da Giupponi. (Nota: Le trattative per la formazione delle maggioranze nei capoluoghi erano gestite dalle Segreterie Provinciali dei Partiti). La corrente maggioritaria, a Bergamo, era quella lombardiana molto critica nei confronti della DC locale e pregiudizialmente contraria ad ogni forma di accordo.
Tuttavia avanzò una richiesta: avrebbe osservato con "benevolenza" il nostro ingresso in maggioranza, proprio per iniziare a rompere lo stretto legame tra la DC e il suo fido alleato socialdemocratico e anticipare una visione più laica e aperta da parte della maggioranza.


Continuando negl'incontri, quello con il PSDI fu il più desolante, quasi a livello "offensivo". Non solo per la gelida accoglienza ma per il completo disinteresse nei nostri confronti concluso con  l'invito a rivolgerci direttamente alla Democrazia Cristiana in quanto non si sentivano coinvolti.


In precedenza si era verificata una particolare situazione all'interno dello scudocrociato. Durante l'ultimo anno del suo mandato amministrativo, l'avvocato Giacomo Pezzotta era stato candidato alle lezioni politiche ma non era stato eletto. Il 27 aprile del 1979 quando Giacomo Pezzotta, eletto nel giugno del ’75, decise di rassegnare le dimissioni per candidarsi alle elezioni politiche Zaccarelli venne eletto sindaco. Persona politicamente molto più aperta e disponibile al dialogo e alla comprensione delle altrui istanze. Con il Partito Repubblicano Zaccarelli, pur nella dialettica su sponde opposte (Il PRI era all'opposizione), si era dimostrato interessato ai nostri contributi e sollecitava il nostro diretto coinvolgimento. Alla riunione con la delegazione Democristiana, Zaccarelli era presente e non nascose le simpatie nei nostri confronti.


Fu così che ci venne proposto l'ingresso in Giunta con i seguenti incarichi: Passerini Tosi Vicesindaco con delega alla Cultura, Ziliani Assessore al Decentramento, in una coalizione tripartita: DC, PRI, PSDI.


L'intesa non fu accolta unanimemente all'interno del Partito. L'assenza del PSI, per alcuni, era ritenuta pregiudiziale alla nostra partecipazione e, pur avendo assistito alle trattative con i socialisti e aver compreso quanto fossero ancora lontani dall'accettare una collaborazione con la Democrazia Cristiana, insistevano perché da parte nostra si rimanesse in "standby".


Con il passare dei mesi il gruppo dissidente decise di presentare le dimissioni dal Partito, lasciando, in verità, un vuoto dialettico che sarebbe stato utile proprio durante la nostra permanenza in maggioranza.


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