La Sezione



In provincia di Bergamo esistevano solo due Sezioni del PRI, a Bergamo e a Treviglio. Dopo alcune riunioni ci si conosceva tutti. In Consiglio Comunale eravamo rappresentati solo a Bergamo da Passerini Tosi, e i contatti con gli altri partiti erano sporadici ed erano svolti essenzialmente dal Consigliere Comunale.

In buona sostanza a livello politico non eravamo presenti. Cercavo con Ziliani, Lampugnani e Ardiani, i più presenti in Sezione, di comprendere le motivazioni di questa nostra assenza e le risposte che ricevevo erano vaghe e venate di rassegnazione: mancanza di organizzazione. Capivo che comunque era la mancanza di idee e di persone attive la vera causa. Sostanzialmente era un Comitato elettorale che in qualche modo cercava di essere presente nelle specifiche occasioni e nulla più.

Tra le mie conoscenze avevo alcuni amici con i quali, spesse volte, nello scambio di idee sulla politica relativamente alla situazione italiana, si condividevano le argomentazioni. Amici lettori del "Mondo", la rivista di Pannunzio, laici e disponibili ad essere coinvolti in attività politiche. Proposi loro l'adesione al Partito Repubblicano, spiegando la situazione locale e l'opportunità di svolgere un ruolo di promozione e di presenza in sede locale. Accettarono e furono, con il sottoscritto, il nucleo che iniziò a rendere il PRI un attore della vita politica bergamasca.

Il nostro lavoro ebbe presto l'attenzione delle altre forze politiche locali.


Era un periodo politicamente "caldo". La Sezione del PRI in via Camozzi era poco distante dalla Prefettura, punto di riferimento di tutte le manifestazioni "poco pacifiche" che si susseguivano periodicamente. Spesso le nostre riunioni venivano interrotte dall'odore acre dei candelotti fumogeni lanciati dalle forze di polizia contro i manifestanti e la strada sottostante diventava la via di fuga per coloro che non volevano essere "manganellati". Era pericoloso uscire dalla Sezione e snervante rimanerci, chiusi in attesa che tutto si calmasse.

Nella primavera del 1975 erano indette le elezioni amministrative. A Bergamo, in Consiglio Comunale, la maggioranza era composta dalla Democrazia Cristiana e dai suoi alleati Socialdemocratici. Sindaco l'avvocato Giacomo Pezzotta che incarnava pienamente il conservatorismo cattolico del suo Partito e dei suoi alleati.

Il PRI rimaneva sempre all'opposizione con un solo Consigliere Comunale: Passerini Tosi. Il lavoro di "proselitismo" e di riorganizzazione del Partito, nel frattempo, continuava con il nuovo gruppo di quarantenni determinati  a far "notare" la sua presenza a Bergamo.

Il 26 marzo 1976 morì La Malfa: Nella Sezione avevamo preparato un quaderno sul quale i cittadini potevamo esprimere il loro cordoglio. Rimanemmo stupiti per la partecipazione della gente proveniente non solo dalla città ma anche dalla Provincia che esprimevano il loro cordoglio e che, in molti casi, erano intenzionati ad iscriversi al Partito.

Nel giro di pochi mesi la presenza repubblicana si espanse a macchia d'olio e le riunioni si facevano sempre più affollate. I neofiti volevano materiale da distribuire, chiedevano la nostra presenza nei loro Comuni, ponevano in discussione situazioni particolari sulle quali esprimere l'opinione del PRI bergamasco.

Anche in città questo nuovo fermento ci consentì di presentarci fiduciosi e determinati alle elezioni amministrative del 1980. Il risultato fu positivo, furono eletti due Consiglieri Comunali: Passerini Tosi, riconfermato, e Ziliani nuovo eletto.

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