Tangentopoli, i miei anni sabbatici e "il richiamo della foresta".



Mi ripromisi di non interessarmi più di politica, decisione rafforzata dal contemporaneo scoppio degli scandali di Tangentopoli. Non mi meravigliarono nella sostanza, visto quanto avevo descritto nel capitolo: Il mandato amministrativo dal 1985 al 1990 - Il PSI mira a sostituire la DC nei rapporti con i "poteri forti", quanto nel livello raggiunto da tutti i Partiti chiamati in causa. Quelli che sembravano episodi circoscritti a piccole rivalità locali, si dimostrarono invece una forma istituzionalizzata di finanziamenti illeciti e di sostanziosi scambi finanziari.

Rimasi in standby per alcuni anni poi mi fecero rimangiare la promessa.

Il mio impegno professionale mi aveva coinvolto per tre anni anche se non in modo così pressante quanto era previsto inizialmente. Mi recavo a Volžskij tre, quattro volte all'anno e il mio soggiorno lassù si limitava a poche settimane alla volta. La costruzione dello stabilimento era quasi terminata ma i Russi, che nel frattempo  avevano esaurito i finanziamento, rinviavano continuamente l'applicazione della parte del contratto che prevedeva l'affiancamento dei tecnici italiani nelle prime fasi della produzione. In buona sostanza avevo più tempo libero di quanto avessi previsto.
Nella primavera del 1994 incontrai due conoscenti: Ivo Nebiolo, democristiano e prodiano di ferro, ex collega nel Comitato di Gestione dell'USSL e Fornoni, ex collega in Consiglio Comunale eletto per DP. Entrambi, con gli stessi argomenti vollero convincermi a partecipare e collaborare con un gruppo che stava nascendo e che comprendeva trasversalmente simpatizzanti di centro e di sinistra: Bergamo Democratica. "Abbiamo necessità che siano presenti anche i laici. Chi meglio di te li può rappresentare ?". Da un lato colsi la "mielosità" del complimento, mancava il distintivo dei laici da mostrare all'occhiello, dall'altro iniziò a maturare la voglia di rimettermi in gioco senza etichette di partito. Dopo ever riflettuto per alcuni giorni, prevalse il secondo impulso: iniziai a frequentare Bergamo Democratica. Il "richiamo della foresta" aveva vinto.

Tra i frequentatori, nella sede del Centro La Porta di viale Papa Giovanni XXX, incontrai molte persone che avevo conosciuto durante le mie attività politiche degli anni precedenti e la frequentazione delle varie sedi di partito. Professionisti e casalinghe, ex democristiani, ex comunisti, medici, insegnanti, studenti. Uno spaccato di società decisa ad impegnarsi per contrastare la temuta ascesa leghista e la prevedibile saldatura tra costoro e la nascente Forza Italia di Silvio Berlusconi.

Tra i partiti tradizionali alcuni avevano cambiato nome pur mantenendo intatta la struttura organizzativa (vedi PCI diventato PDS) si erano disciolti  mascherandosi dietro altre sigle (vedi la DC  trasformata in PPI) nel tentativo di riconquistare la verginità perduta, altri erano proprio spariti dalla scena politica. (PLI, PRI, PSDI). Il Partito Socialista era occupato in ben altre faccende e, quel poco che rimaneva, si teneva ben defilato, almeno ufficialmente.

Nel frattempo, almeno come liste elettorali erano nati i Popolari, Il Patto dei democratici, il Centro Cristiano Democratico, Insieme per Bergamo, Diritti e doveri, il Partito della legge naturale. Erano i primi timidi tentativi d'ingresso sulla scena politica della "Società civile".

Nelle elezioni del 1995, Guido Vicentini, candidato sindaco per Bergamo Democratica ebbe un buon successo al primo turno, ottenendo il 23,88% dei consensi, anche se sentiva . dietro la nuca, il fiato di Ilario Testa, candidato di Forza Italia con il 22,60% e di Calderoli, Lega, con il 20,77%. dei consensi.

Al ballottaggio, quindici giorni dopo, esattamente il 7 maggio 1995, non vi fu la temuta alleanza tra Testa, di Forza Italia, e Calderoli della Lega. Vicentini, candidato sindaco di Bergamo Democratica fu eletto sindaco con il 53,01% dei voti, contro il 46,99% ottenuto da Testa.

Si parlò a lungo di un accordo tacito tra Vicentini e Calderoli (quantomeno tra qualcuno dei due schieramenti che fece da mediatore) per uno scambio di favori elettorali tra il voto comunale e quello provinciale. Infatti i due contendenti, per l'elezione del Presidente della Provincia, erano un leghista e un forzista.  Lo stesso Bossi in un'intervista, rilasciata nei giorni che precedevano il ballottaggio aveva affermato: "mai per la destra, mai per i fascisti". Fu eletto il candidato della Lega, Giovanni Cappelluzzo.

Caudio Ongaro. un altro ex collega Consigliere Comunale appartenente al Gruppo consiliare   del PCI, e il sottoscritto furono incaricati di mantenere i rapporti tra la Giunta e gli aderenti a Bergamo Democratica, inoltre rappresentavamo quest'ultima nelle riunioni di maggioranza, sempre difficili e critiche in particolare con gli ex democristiani confluiti nell'alleato Partito Popolare.

Le principali divergenze erano sui temi urbanistici e edilizi. Difficoltà incontrarono due molto discussi provvedimenti, uno relativo alla costruzione del cosiddetto "steccone" di via San Bernardino, soprannome dell'intervento edilizio chiamato "Le porte del parco", riferito ad un parco pubblico che il Piano Regolatore prevedeva tra via San Bernardino e via Moroni di fronte alla Grumellina. Parco che ancora oggi attende la realizzazione.

L'altro riguardava l'individuazione dell'area che avrebbe ospitato il nuovo ospedale di Bergamo. Si decise per l'infausta scelta della Trucca, area di marcita di proprietà della Curia, che prevalse rispetto alla zona della Martinella meno problematica ma con troppi interessi di sviluppo edilizio che coinvolgevano i proprietari.

In un'intervista, rilasciata qualche anno dopo, Vicentini dichiarava testualmente:

“Ma va?” E’ stata questa la reazione dell’ex sindaco di Bergamo Guido Vicentini di fronte alla notizia che al cantiere del nuovo ospedale ci sono problemi di infiltrazioni d’acqua. Problemi che porteranno ad un ritardo dell’inaugurazione. La Trucca è un acquitrino, raccoglie quel che scende dai Colli, è risaputo, e fu durante l’Amministrazione Vicentini (95-99) che si scelse quell’area per il nuovo ospedale, in alternativa alla Martinella. Perché? “Vorrei dire che non mi sono stupito leggendo la notizia dei problemi di infiltrazioni. Comunque, ripercorrendo quanto accadde allora, vincemmo le elezioni e due giorni dopo il Piano regolatore appena adottato dai predecessori fu bocciato dal Coreco, per un vizio di procedura. In un mese e mezzo fu approvata la nuova adozione e quel prg, da noi portato avanti, prevedeva il nuovo ospedale alla Martinella. Faceva gola, al tempo, un possibile contributo di 180 miliardi di lire previsto dal piano sanitario nazionale, per ristrutturare gli Ospedali Riuniti, che poteva però essere utilizzato anche per una nuova struttura. E arrivammo anche a commissionare uno studio di fattibilità economica per la nuova struttura”.

Secondo l’ex sindaco l’Amministrazione di centrosinistra di allora optava quindi per la Martinella, come aveva indicato anche la precedente Amministrazione Galizzi. “Ma un nuovo ospedale non poteva nascere senza la condivisione di tutte le istituzioni – prosegue Vicentini -. E allora c’era un rapporto non facile tra le istituzioni bergamasche, con la Lega che aveva vinto in Provincia, da sola. C’era però l’esigenza assoluta di un assenso anche da parte della Provincia e la Lega, all’opposizione, era fermamente contraria ad approvare un’ipotesi che veniva dall’Amministrazione Galizzi. Si arrivò alla mediazione sulla Trucca, gettando le basi per l’accordo di programma che sarebbe stato poi meglio definito e approvato nel 2000. I dubbi erano molti, si sapeva che i costi si sarebbero alzati proprio per le opere idrauliche da realizzare, ma si arrivò alla mediazione così".


L'Amministrazione Vicentini terminò il suo mandato con le lezioni amministrative del giugno 1999, superato al ballottaggio da Cesare Veneziani del centro-destra.

Candidati e Liste
Voti
 %
Seggi
28.737
40,31
-
14.978
23,92
16
6.352
10,14
6
1.865
2,98
1
1.624
2,59
1
I Liberal Sgarbi
655
1,05
-
Bergamo per Bergamo
562
0,90
-
22.073
30,96
1
9.160
14,63
5
4.167
6,65
2
3.647
5,82
1
1.079
1,72
-
939
1,50
-
Raffella Bordogna
13.128
18,41
1
9.973
15,92
4
Bergamo Imprenditori
579
0,92
-
Cattolici Padani
250
0,40
-
Bergamo Sicura
169
0,27
-
Massimo Tazioli
2.849
4,00
1
1.592
2,54
-
Lista Aperta
737
1,18
-
Roberto Trussardi
2.552
3,58
1
2.429
3,88
-
Vittorio Vivona
1.000
1,40
-
Bergamo Liberale
939
1,50
-
Giancarlo Benzoni
959
1,35
-
929
1,48
-
Totale alle liste
62.625
100,00
36
TOTALE
71.298
100,00
40


Terminò, con questa sconfitta l'avventura di Bergamo Democratica.

Nessun commento:

Posta un commento